Foto Wikipedia.org
Da una intervista a Suor Shahnaz Bhatti, religiosa della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret e di originaria del Pakistan, conosciamo il duro lavoro di coloro che si sono impegnati a portare speranza e consolazione alle persone più fragili in Afganistán. Anche una Missionaria della Consolata in quel gruppo di religiose.
Come Congregazione abbiamo aderito al progetto “Pro bambini di Kabul”, nato nel 2001 per rispondere all’appello di Papa Giovanni Paolo II «salvate i bambini di Kabul», e al quale ha risposto con generosità la vita religiosa in Italia attraverso l’USMI (Unione Superiori Maggiori d’Italia). Personalmente ero da due anni a Kabul insieme ad altre due suore, suor Teresia Crasta della Congregazione di Maria Bambina e suor Irene della Congregazione delle Suore della Consolata. La comunità di Kabul infatti è intercongregazionale. Avevamo una scuola per bambini con ritardo mentale e con la sindrome di Down dai 6 ai 10 anni e li preparavamo ad inserirsi nella scuola pubblica.