Centinaia di bambini sfollati, provenienti da diverse province dell’Afghanistan, sono giunti a Kabul per far conoscere i loro problemi e bisogni ai ministeri e alle organizzazioni governative competenti. L’iniziativa è stata promossa da Welthungerhilfe, una delle più grandi associazioni non profit della Germania, che ha radunato per alcuni giorni nella capitale oltre 300 bambini sfollati. Che alle autorità hanno denunciato la mancanza nei loro campi di ripari adeguati, acqua potabile, cibo, vestiti caldi, istruzione e servizi sanitari.
In Afghanistan, sottolinea Welthungerhilfe, gli sfollati sono esposti a un rigido inverno e da sempre ricevono poca attenzione da parte dei ministeri competenti. Chi è stato costretto a lasciare la propria casa accusa spesso il governo di comportarsi come una matrigna: coloro che sono benestanti e vivono nelle zone migliori ricevono attenzioni, mentre tutti gli altri sono lasciati in balia del freddo e dell’assistenza di un pugno di ong.
L’organizzazione tedesca ha istituito un’associazione, Kabul Regional Children Shura (Krcs), allo scopo di far conoscere i problemi e i bisogni dei bambini sfollati ai funzionari governativi. “I bambini sfollati si sono riuniti per andare a bussare alla porta di casa dei funzionari e presentare i loro gravi problemi”, ha detto Aziza Rahimzad, membro del Krcs, aggiungendo che i ministeri competenti hanno costruito centinai di alloggi per le famiglie sfollate ma purtroppo sono i ricchi che si sono appropriati di appartamenti e terreni residenziali.
“Non abbiamo un rifugio, Viviamo in una tenda umida. Non abbiamo legna a sufficienza e qualche volta andiamo a dormire senza mangiare” ha detto ai media locali Zakia, uno degli sfollati, aggiungendo che molti dei suoi compagni potrebbero morire di freddo e di denutrizione durante la stagione invernale.